TU CHIAMALA SE VUOI…DEMOCRAZIA. COSA SUCCEDE ALLA SERIGROUP?
Pubblichiamo questo testo scritto da Benedetto Calderone della Fiom di Belluno in merito a ciò che sta accadendo all’interno dell’azienda bellunese Serigroup esprimendo la nostra vicinanza e solidarietà ai lavoratori che hanno ricevuto sanzioni e provvedimenti disciplinari. Come redazione di BellunoPiù appoggiamo la battaglia della Fiom e la seguiremo con attenzione a partire dal presidio di martedì.
Martedì 15 Dicembre la FIOM-CGIL di Belluno organizza un presidio, dalle h.11.30 alle h.14.30 di fronte alla Serigroup (Zona Industriale di Paludi-Pieve d’Alpago) in occasione delle votazioni per eleggere la RSU (Rappresentanza Sindacale Unitaria, in pratica i delegati interni ).
Per quale ragione ci mobilitiamo per una semplice operazione di voto ?
Antefatto:
Circa 2 mesi fa, in occasione dell’ultima assemblea (molto partecipata) svolta all’interno dell’azienda, discutiamo, tra gli altri argomenti, con lavoratori e lavoratrici sull’opportunità di eleggere la RSU (non hanno mai avuto delegati interni).
La proposta viene accolta molto positivamente da tutti/e e si propongono 2 lavoratori disponibili a candidarsi.
Il giorno successivo apriamo, come previsto dal Testo Unico sulla Rappresentanza, le procedure per avviare l’iter delle votazioni.
Da questo momento in poi all’interno dell’azienda succede qualcosa di strano: palese ostilità da parte della proprietà di fronte alla prospettiva di avere dei rappresentanti democraticamente eletti dai lavoratori, ritiro inspiegabile di una delle due candidature, l’unico candidato rimasto pesantemente sanzionato con 3 giorni di sospensione dal lavoro senza stipendio (provvedimento che, ovviamente, abbiamo già impugnato).
Il giorno delle votazioni- 5 Novembre- ci viene messa a disposizione una saletta per espletare le operazioni di voto.
Passaggio formalmente corretto (Lo prevede il Testo Unico), se non fosse che la saletta è adiacente all’ufficio della proprietaria.
In pratica i dipendenti per espletare le operazioni di voto devono passare davanti a questo ufficio, (con vetrata!) all’interno del quale si trovano la proprietaria insieme ai 2 fratelli.
Si percepisce la sgradevole sensazione (ma è solo una sensazione) di una schedatura delle persone che intendono esercitare il diritto di voto.
Non a caso, in netto contrasto rispetto all’ultima partecipata assemblea, dove i dipendenti avevano manifestato entusiasmo rispetto alla elezione della RSU, votano solo in 3! (Su un totale di 50 dipendenti)
Infine, ciliegina sulla torta, esco dalla saletta per dirigermi verso il piazzale d’ingresso (era infatti previsto che si potesse votare, oltre che in assemblea anche, tra le 12.00 e le 14.00 davanti al piazzale) e vengo seguito da 3 persone- sarà stata una coincidenza- che in pratica si piazzano in 3 punti diversi del piazzale intorno a me.
I dipendenti in uscita, vedendo queste 3 persone sul piazzale richiudono la porta e non escono.
E, di conseguenza, non votano.
Nonostante tutto, presento la nomina del candidato eletto (Il Testo Unico non prevede un numero minimo di votanti per validare le elezioni) ma la nomina viene respinta in quanto viene contestata la composizione della Commissione Elettorale- il Testo Unico prevede che debba essere composta da 1 o più lavoratori dipendenti e, visto il clima, avevo preferito non esporre nessuno e avevo nominato me stesso
Le votazioni vengono annullate.
Sembra che in Serigroup non si riesca ad eleggere la RSU.
Ma il diavolo fa le pentole, non i coperchi!
Alcuni lavoratori (TRE) infastiditi da certi atteggiamenti si iscrivono al nostro Sindacato, 2 di questi decidono di candidarsi e una terza si propone a costituirsi come Commissione Elettorale.
Riapriamo quindi le procedure, stavolta con 3 candidati.
Continuano a verificarsi episodi sgradevoli:
ad 1 dei 3 candidati arrivano altre 2 contestazioni disciplinari, ad un altro viene revocato un permesso già autorizzato e, in generale, in azienda si respira un clima sgradevole.
Dopo alcune valutazioni con i candidati decidiamo di andare avanti e fissiamo come data per le votazioni, appunto il 15 Dicembre.
Lo scopo del presidio è quindi molteplice
- Esprimere tutta la vicinanza della FIOM ai 3 coraggiosi lavoratori che hanno, nonostante tutto, deciso di andare avanti con la propria candidatura
- Protesta nei confronti di certi atteggiamenti tenuti dai vertici aziendali e “ dintorni”
- Permettere ai lavoratori ed alle lavoratrici di poter esprimere liberamente il proprio diritto di voto
Spesso si sentono “autorevoli” commentatori cianciare di “ Migliore dei mondi possibili” o di “ Italia come modello di Democrazia avanzata “ o, peggio ancora, di “ Civiltà superiore”.
Forse sarebbe il caso uscire ogni tanto dalla rappresentazione della realtà e praticare la vita reale.
Di quale Democrazia, Civiltà parliamo se la Costituzione si ferma ai cancelli delle fabbriche?
Il 15 Dicembre unisciti a noi in questa piccola battaglia in difesa della Democrazia.
Il cambiamento parte dal basso.
Dalla periferia si capisce il Centro, non il contrario!
Benedetto Calderone
FIOM-CGIL Belluno