SINISTRA PIAVE: LIBERI DAI VELENI CONTESTA L’ESCLUSIONE DELLA CITTADINANZA DAL PROCESSO PARTECIPATIVO
Pubblichiamo il comunicato di Liberi dai Veleni con il quale la campagna spiega le sue ragioni per non aver accettato di presenziare al “tavolo”proposto dalle amministrazioni della Sinistra Piave:
Campagna Liberi dai Veleni
Comitato Sinistra Piave
Conferenza stampa – 2 agosto 2017
PESTICIDI IN SINISTRA PIAVE:
Liberi dai Veleni contesta l’esclusione della cittadinanza
dal processo partecipativo
Il Comitato Sinistra Piave della Campagna Liberi dai Veleni si indigna di fronte alla inaccettabile proposta di incontro delle amministrazioni della Sinistra Piave. A seguito di richieste chiare formulate ai 4 Sindaci della Sinistra Piave da parte di Liberi dai Veleni, sono arrivate solo risposte elusive. Infatti nella comunicazione inoltrata dal Comitato Sinistra Piave Liberi dai Veleni ai 4 Sindaci a metà giugno, le questioni sottoposte ai primi cittadini erano semplici ed esplicite: approvare un regolamento applicabile e finalizzato a tutelare la salute di cittadini e agricoltori (che il comitato divulga e offre gratuitamente); avviare percorsi di accompagnamento per gli agricoltori per supportarli nella fase di adeguamento al regolamento; promuovere corsi di formazione per la polizia municipale deputata ai controlli. Tutte azioni che avrebbero grande vantaggio pratico ed economico se affrontate congiuntamente dai 4 comuni.
Ma, sopra a ogni cosa, è stato chiesto di coinvolgere la cittadinanza in tutto il percorso di studio, realizzazione e approvazione del regolamento stesso, con percorsi di approfondimento strutturati, senz’altro impegnativi ma assolutamente doverosi, perché la salute, specie quando è minacciata da fattori economici, è un fatto pubblico.
Queste richieste non sono casuali e scaturiscono da una situazione ormai sfuggita di mano e che gli amministratori devono impegnarsi a gestire. Più di 40 ettari di monocoltura intensiva tra Limana e Trichiana che stanno per raddoppiare, i confinanti che non hanno più la libertà di stare seduti nel proprio giardino senza rischi, basti pensare alla brutta esperienza vissuta da una famiglia di Trichiana che è dovuta correre al pronto soccorso durante le irrorazioni nel campo vicino.
Ma a fine luglio è arrivata la doccia fredda: qualche giorno fa Liberi dai Veleni ha ricevuto dai Sindaci della Sinistra Piave, come risposta alle proprie richieste, la proposta di un incontro blindato, a porte chiuse, solo per pochissimi, selezionati dagli amministratori stessi, con la possibilità di portare un unico esperto a supporto del dibattito tecnico, senza trasmettere un ordine del giorno chiaro, senza informare riguardo i partecipanti per i comuni e senza nemmeno trasmettere eventuali documenti oggetto di valutazione durante l’incontro.
Questo per Liberi dai Veleni significa evitare il confronto, dare la parvenza di ascoltare i cittadini che sono considerati una scocciatura invece che una risorsa.
Se le amministrazioni subiscono le pressioni di imprenditori esterni, devono però prendere atto che i propri cittadini, che presto torneranno alle urne, sono palesemente schierati con Liberi dai Veleni, tanto che è stato necessario formare un comitato apposito per convogliare e organizzare le tante forze e risorse recentemente attivatesi in Sinistra Piave: gli ultimi incontri hanno visto sale traboccanti e persone che sono dovute tornare a casa (500 partecipanti in due serate), oltre 2000 firme di cittadini della Sinistra Piave raccolte in un paio di mesi che vanno a sommarsi alle 6300 dell’intero territorio provinciale.
Diverse amministrazioni hanno già patrocinato eventi, collaborato con Liberi dai Veleni, condividendo ulteriori percorsi partecipativi che hanno permesso un confronto interessante con molti portatori di interesse che ha portato a sperimentare con successo il regolamento per l’uso dei fitofarmaci sostenuto dal collettivo: Belluno, Feltre, Pedavena, Ponte nelle Alpi, Soverzene, ovvero il 49% degli abitanti della Valbelluna e il 20% del territorio, oltre ai comuni di Pieve di Cadore, Lozzo e Calalzo.
Con queste premesse Liberi dai Veleni invita i 4 Sindaci della Sinistra Piave a esprimere chiaramente la propria volontà politica sulla salute dei propri cittadini e a riformulare una proposta seria e trasparente di partecipazione pubblica. Solo a queste condizioni il collettivo si mette a completa disposizione per dare modo a tutti, amministratori inclusi, di approfondire le finalità, gli aspetti tecnici e le opportunità giuridiche di un regolamento per l’uso dei pesticidi, quello di Liberi dai Veleni, costruito da un pool di professionisti che hanno saputo condensare le diverse discipline, dalla socioeconomica all’ambientale, con un esito complesso ma sicuramente efficace ed attuabile.
Liberi dai Veleni