SABATO 22 MARZO: PER UNA MOBILITA’ SOSTENIBILE DI MONTAGNA
SABATO 22 MARZO ORE 14:30
STAZIONE FS PONTE NELLE ALPI
NO ALLA CHIUSURA DELLA TRATTA PONTE/CALALZO
PER IL POTENZIAMENTO DELLA FERROVIA
BASTA DISSERVIZI!
Pochi giorni fa si è riunito a Ponte Nelle Alpi il tavolo provinciale sulla mobilità per discutere dei problemi che gravano sull’intero territorio provinciale. Nonostante la scarsa presenza della politica istituzionale bellunese, la sala era gremita di cittadini e cittadine che hanno partecipato attivamente all’incontro descrivendo un quadro generale della situazione non più tollerabile. E’ stato prodotto un documento di sintesi che è stato spedito in Regione Veneto dove sono state elencate le varie richieste emerse dal dibattito che vanno nella direzione di un miglioramento generale dei servizi di trasporto pubblico su gomma e su rotaia.
Un documento importante, certo. Siamo convinti, però, che le nostre richieste potranno avere la giusta forza in Regione, solo se saranno accompagnate da una permanente mobilitazione dal basso capace di tenera alta l’attenzione su una problematica che necessita di soluzioni non più rimandabili.
Per questo abbiamo deciso di convocare per sabato 22 marzo alle ore 14:30, ad un mese esatto dall’iniziativa in stazione a Belluno, un’altra assemblea/presidio questa volta in stazione dei treni a Ponte nelle Alpi. Una stazione che rappresenta un importante nodo di scambio per il territorio, che oltre ad aver già subito la chiusura della biglietteria rischia di non veder più l’apertura della tratta ferroviaria verso Calalzo, in questo momento chiusa per lavori di manutenzione. Riaprire il prima possibile la tratta Ponte Nelle Alpi-Calalzo è una priorità, perché si tratta di un’arteria fondamentale di collegamento verso nord dell’intero territorio provinciale. Un’arteria che non solo va preservata, ma va potenziata e prolungata verso Cortina e poi Dobbiaco, per allacciare la rete bellunese con quella del Trentino Alto Adige, all’oggi priva di qualsiasi collegamento.
Un’idea che può rappresentare l’inizio di un percorso virtuoso di rilancio di questo territorio, soprattutto dal punto di vista turistico, capace di valorizzare il patrimonio paesaggistico delle nostre montagne, a differenza di un prolungamento autostradale che comporterebbe un’ennesima inutile e dannosa ferita per un territorio unico al mondo.
A partire da questa prima alternativa inizieremo a scrivere il secondo capitolo della Carta della mobilità sostenibile di montagna e lo faremo, ancora una volta, riappropriandoci di quel bene comune che è la stazione di Ponte Nelle Alpi.
Vi aspettiamo!
Per una mobilità sostenibile di montagna
Salve. Sono del Comelico dove vivo con mia figlia di 7 anni, aihmè non uso il treno da anni ma se potessi lo farei volentieri. Credo sia un mezzo straordinario per vari motivi, in Svizzera hanno potenziato il sistema ferroviario e ne sono fieri funziona benissimo eppure la Svizzera non è diversa come territorio dal nostro. Le auto inquinano l’aria, mantenere un auto costa tantissimo inoltre socializzare usando l’auto diventa un optional. I nostri piccoli paesi stanno morendo a causa di queste politiche distruttive per il nostro territorio. Sabato 22 io ci sarò con mia figlia. Forza diamoci da fare
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Buongiorno,
a nome della Piattaforma Pro Pusteria (propustertal.wordpress.it) vorrei mandare un saluto alla vostra manifestazione di sabato ed esprimervi la nostra solidarietà.
Una moderna ferrovia regionale è un’infrastruttura fondamentale per una valle alpina. Le nostre due ferrovie una volta erano collegate dalla Dobbiaco-Calalzo e anni fa “condividevano” ancora il treno notturno da e per Roma con carrozze per S. Candido e Calalzo. Anche la Fortezza-S. Candido era considerata un ramo secco sul quale non investire, ma soprattutto la riapertura della linea Merano-Malles nel 2005 ha cambiato le prospettive e permesso che si investisse anche sugli altri tratti provinciali. Riapertura che, ricordiamo, fu concessa dalla Giunta provinciale a malavoglia, dopo anni di insistenti pressioni da parte di ambientalisti ed amministrazioni locali, poiché nessuno dei responsabili credeva in un successo. Che invece c’è stato, oltre ogni aspettativa.
L’impegno è servito, insomma, oggi in Pusteria abbiamo stazioni rinnovate e nuovi treni ogni mezz’ora e anche il turismo adesso sta scoprendo l’importanza della nostra ferrovia. Fino ad arrivare però ad una mobilità veramente sostenibile ed abbandonare le opere stradali che non risolvono problemi ma ne creano di nuovi, ci vorrà ancora tanta strada. E fa bene sapere che anche oltre i confini regionali e nazionali c’è chi la pensa allo stesso modo e si sta impegnando per gli stessi obiettivi.
Cordiali saluti,
Hanspeter Niederkofler, Brunico
Leggi quanto è contenuto nella presentazione del settore Treno, dove troverai anche le fotografie del 1979 -80
Nel mese di aprile de Il Cadore uscirà un pezzo sulla ferrovia in Lingua Ladina
Saluti
Leggi quanto scritto sul sito. Troverai anche le fotograzie della manifestazione di Venezia del 1979-80. Sul numero di aprile de IL Cadore uscirà anche un pezzo sulla ferrovia in Lingua Ladina.
Saluti e Buon Lavoro.
PIEVE DI CADORE
Con quali treni arriveranno gli ospiti della XVI Settimana dell’escursionismo del Club Alpino Italiano, se il servizio sulla linea Calalzo Ponte Nelle Alpi riprenderà solo alla fine di luglio, quando tutto sarà passato? La Settimana Nazionale dell’Escursionismo che si terrà in Cadore e Cortina dal 26 giugno al 6 luglio, si sta velocemente avvicinando. Le sezioni del CAI sono sul sentiero di guerra, e tutto sembra pronto ed organizzato a puntino. La gran parte degli escursionisti – ne sono previsti oltre 1.500, arriverà senz’altro con i mezzi propri e per loro ci sono pochi problemi. “Una parte consistente, specialmente chi arriva dalle isole e comunque da lontano, arriverà in treno, spiega il consigliere comunale di Pieve Maurizio Bergamo, quale treno, se la riattivazione della linea Ponte Nelle Alpi Calalzo è prevista non prima del 31 luglio? Non certamente con i pullman sostitutivi che sono pochi e non sempre ci sono. Il problema è piuttosto grave, aggiunge, perché ancora una volta la montagna rischia di rendere inutile tutta la fatica che stanno facendo gli organizzatori (sezioni del CAI, enti pubblici e privati, associazioni culturali, ecc.) per fornire una immagine ideale delle Dolomiti Cadorine e Ampezzane e dimostrare che i servizi esistenti funzionano”. Bergamo, che è stato incaricato dal Sindaco di Pieve di seguire i problemi ferroviari, non è però il solo ad essere preoccupato. “In questi giorni, afferma Luis Bertagnin, cameramen della RAI che lavora a Venezia, correndo sulla Statale di Alemagna che corre parallela alla linea ferroviaria, mi sarei aspettato di vedere dei cantieri aperti, con gli operai intenti a riparare i danni alla linea provocati dall’inverno. Invece, l’unico mezzo che ho visto sui binari è uno dei carrelli gialli utlizzati per la piccola manutenzione. Non è che l’amministrazione ferroviaria ci sta prendendo un’altra volta in giro? Nel 1979, ero appena un ragazzo, il Cadore e il Bellunese si sono mobilitati, sono scesi a Venezia in oltre 7000 ed hanno ottenuto la riapertura della linea ferroviaria chiusa – come quest’anno e con le stesse motivazioni- dal febbraio 1978. Dovremo ritornare a Venezia?”