ELEZIONI A BELLUNO: IL NUOVO E’ IL VECCHIO CHE AVANZA
E’ iniziata la campagna elettorale. E se il buon giorno si vede dal mattino, stiamo veramente messi male.
Nemmeno il tempo di finire di compilare le liste elettorali e già ci troviamo i giornali infarciti di opportunisti dei Beni Comuni e di politichetta di provincia pronta già a far le capriole per stare coi piedi in due scarpe.
Niente di nuovo, purtroppo. Anzi, ci sembra un ritorno di modi e tatticismi degni della politica più stantia.
Lo stesso Massaro, che aveva cercato di rompere alcuni meccanismi all’interno della sua ex segreteria di partito per cercare di proporre nuove idee, nuovi volti, ma soprattutto un nuovo metodo d’intendere l’agire politico, sta ora riproducendo le stesse contraddizioni che aveva denunciato all’interno del Pd bellunese.
Massaro, infatti, ponendosi fuori dai vincoli della segreteria del partito, aveva la possibilità di costruire un percorso nuovo, sullo stile di quello che sta facendo Paolo Perenzin a Feltre, aperto alla società civile, permeabile alle istanze e alle progettualità che le varie associazioni e i movimenti costruiscono nel territorio. Un percorso che avrebbe ribaltato le priorità e dato voce a quegli attori sociali che fanno vivere, non solo in campagna elettorale, le città.
Purtroppo ci sembra che non stia dimostrando questo coraggio, preferendo costruire alleanze, permetteteci di dirlo, assai discutibili. Come può Massaro costruire una progettualità politica con un esponente come Piero Balzan che continua imperterrito a difendere l’operato di Bim Gsp? Non capiamo.
Soprattutto per quello che Bim Gsp rappresenta, ovvero quel vecchio modo di gestire la res-publica, in modo privatistico, lottizzato e pure fallimentare. Continuiamo a non capire.
Ma c’è puzza di vecchi metodi anche nella gara che stiamo assistendo in queste ore tra i vari esponenti politici per la conquista del premio “il candidato più acquabenecomune di tutti”. Improvvisamente tutti sono diventati paladini dell’acqua.
Bene,ne siamo felici, ma la questione è un po’ più articolata del semplice slogan “sono favorevole all’acqua pubblica”. Tenere conto dell’esito referendario come dice di voler fare la Bettiol, significa, infatti, assumere una posizione inequivocabile sia contro la privatizzazione dei servizi pubblici locali, tra cui il servizio idrico (primo quesito), sia richiedere l’eliminazione di quel 7% rappresentato dalla rimuneratività del capitale investito all’interno della tariffa dell’acqua (secondo quesito).
Inoltre il programma del Comitato Acqua Bene Comune prevede la trasformazione della società “in house” Gsp di diritto privatistico in azienda speciale di diritto pubblico.
Su questi tre punti programmatici i candidati si dovrebbero esprimere chiaramente. Non basta in maniera opportunistica, issare la bandierina dei referendum.
Ma forse, vista la situazione che abbiamo di fronte, è meglio riprenderci in mano quei referendum e soprattutto lo spirito partecipativo che ha accompagnato la campagna referendaria per riportare al centro del dibattito elettorale le vere questioni che stavano alla base della splendida vittoria di giugno e magari allargare quel metodo anche agli altri temi che rappresentano questi tanto vituperati Beni Comuni.
Per andare oltre ai semplici slogan e alle promesse elettorali.
Non serve altro che auto-organizzarsi.
Redazione Belluno+
Ciao,
Il Patto mi ha proposto 10 punti programmatici su cui mi sono trovato sostanzialmente d’accordo: si va dal recupero delle scuole Gabelli al mettere l’accento sugli aspetti dei servizi alla persona, per arrivare all’obbligo di realizzazione delle opere primarie prima di concedere le licenze edilizie (evitando casi alla “Cavarzano”). Cose molto semplici, tipiche da “lista civica”.
Per quanto riguarda la mia posizione, nella discussione in Consiglio Comunale sui bilanci BIM-GSP, ho depositato un ODG passato ALLA UNANIMITA’ che stabiliva di:
1) evitare che tra i membri del C.d.A. della società partecipata BIM-Gestione Servizi Pubblici, e più in generale di qualsiasi società partecipata da Enti Pubblici, siedano amministratori dei medesimi Enti;
2) impedire aumenti tariffari che non siano strettamente collegati a necessità ordinarie della società o a necessari investimenti infrastrutturali;
3) garantire che tutte le spese effettuate dalla società siano strettamente correlate ai fini istituzionali delle gestioni affidate, evitando qualsiasi altro utilizzo delle risorse;
4) ribadire le prerogative di controllo e di indirizzo degli enti proprietari, individuando ulteriori momenti anche formali, oltre alla sola assemblea di approvazione del bilancio”.
In quella discussione il Patto per Belluno presentò un suo ODG che chiedeva di:
1) aprire urgentemente un serio confronto in Consiglio Comunale sulla tematica al fine di individuare il percorso ed i suggerimenti più idonei a difesa ed a tutela del bene patrimonio dei Comuni bellunesi;
2) quale Sindaco del Comune di Belluno capoluogo in seno al BIM ad adoperarsi ed a fare sentire il peso del Comune di Belluno;
3) a fornire alla cittadinanza una corretta informazione di come stanno veramente le cose;
4) ad impedire che BIM GSP diventi strumentalmente il solo capro espiatorio per interessi politici e privati che nulla hanno a che vedere con la funzionalità e gli obiettivi della stessa
Nel corso del dibattito, Balcon (Patto) ha dichiarato che la responsabilità della situazione BIM-GSP non può ricadere esclusivamente sul CdA, ma anche sui Sindaci e sul Presidente della Provincia, che insieme costituiscono l’ATO.
Né l’ODG né le dichiarazioni non mi sembrano espirmere posizioni “pro BIM-GSP / contro acqua pubblica”, ma un allargamento nell’individuazione delle responsabilità politiche, che peraltro non mi sembra neppure campata in aria.
Se volete sono disponibile per un confronto su questo e altri temi.
Detto questo, ovviamente in ogni coalizione, e in politica in generale, non esiste un solo argomento su cui tutti la vedano nello stesso modo; e la bravura sta proprio nel far sintesi di posizioni diverse. Ma qui cadiamo nell’ovvio. Come è ovvio che coloro che dicono che nella loro coalizione “la pensano tutti uguali” e “sono monolitici”…….mentono. 🙂
Se vi va, contattatemi.
Ciao!
Jacopo Massaro
Avete ragione !!! Nessuno deve permettersi di strumentalizzare la battaglia fatta per il referendum !!! Questa spiegazione mi sa tanto di appello disperato…bah…politici sempre gli stessi…avanti in autonomia senza cappelli da nessuno !!!
Non si puo’ non condividere la sintesi fatta dai Ragazzi nell’articolo, dispiace che Jacopo piu’ che altro fare alleanza con “il Patto per Belluno” abbia Fatto un “Patto con il diavolo”.