CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE: CULTURA, REDDITO, AUTODETERMINAZIONE
Questa mattina l’associazione BELLUNO-DONNA (www.bellunodonna.it), che si occupa da anni di violenza di genere, in occasione della Giornata Mondiale Contro la Violenza sulle Donne ha portato in Piazza dei Martiri 120 paia di scarpe che rappresentano le donne uccise in Italia fino a questo momento.
Omicidi perpetrati, nel gran numero dei casi, da persone con cui le donne vivevano o avevano legami di affetto. Infatti, nonostante la percezione sociale, spesso alimentata dai media mainstream che le donne siano più a rischio di violenze da parte di uomini estranei, la maggior parte delle violenze avviene all’interno dell’ambiente familiare. Il problema della violenza sulle donne in Italia non è un problema di sicurezza e non lo è mai stato (mentre gli omicidi in assoluto calano, quelli che riguardano l’assassinio della ex moglie o ex fidanzata aumentano) come il testo di legge sul femminicidio passato in senato i primi di ottobre vorrebbe farci credere. “La sicurezza prima di tutto”, questo il motto di un provvedimento che risulta un mero inasprimento delle pene e delle misure repressive (e non solo in tema violenza contro le donne), basti pensare che “per il contrasto alla violenza di genere” non viene stanziato un solo euro. Il problema è culturale ed è su questo piano che i cambiamenti languono. La donna viene ancora vista come sesso debole, individuo da proteggere, creatura bisognosa di controllo così da annientarne la sua autodeterminazione
L’utilizzo del termine “mettere in sicurezza” deve essere riferito non alla protezione paternalistica dello Stato, della Chiesa o chicchesia che vuole una donna sottomessa, che sia buona madre e brava moglie adempiendo a tutti gli obblighi precostituiti alimentati dal marketing e dalla pubblicità, ma potersi mettere in sicurezza da sole con gli strumenti della cultura dell’educazione e del reddito, insomma potersi autodeterminare. L’indipendenza economica vuol dire non dover sottostare a ricatti, una violenza psicologica continua. Promuovere cultura di genere e di uguaglianza tra sessi, combattendo il concetto di ruolo maschile e femminile che alimenta stereotipi dannosi.