BIS REPETITA
Di Piergiorgio Svaluto Moreolo
Circa nel 1977 Richard Hell, dei Television disse che la musica dev’essere psicotica perché la società è psicotica. Le cose non sono migliorate, tutt’altro. A essere eufemistici, la società è oggi anche schizofrenica. Rantolo dei tempi che il polistrumentista che si cela dietro allo pseudonimo Beniamino Noia coglie nella sua radicalità. Nell’ EP intitolato Cry, Beniamino Noia è uno e molti, la sua voce si riproduce per mitosi con una chitarra, un basso elettrico, una loop station, un computer e un’automobile, in un ricambio organico tra essere umano e artificio. D’altra parte la psicosi è il terreno sul quale si muove questo lavoro, terreno essenzialmente contemporaneo, ma nel quale si riesce a mantenere un equilibrio: quell’equilibrio parziale tra HAL 900 e David Bowman in 2001 Odissea nella spazio, è quasi salvo grazie alla forte affermazione del soggetto che governa le diavolerie elettroniche, perché piange (Cry), viene catturato da sentimenti ( Caught by feelings), insomma vive e non si limita a funzionare. L’iterazione dei suoni mediante l’apparato elettronico, semplice gesto meccanico è proprio il terreno dove si svolge questo conflitto irrisolto che genera così un’inevitabile campo di tensione in quanto “non so se, come dice il proverbio, le cose ripetute piacciono, ma credo che almeno significhino” (Roland Barthes). Dunque un lavoro coraggioso, sfrontato e svolto in maniera tecnicamente encomiabile: un paradigma per una metaforologia del contemporaneo.