LA DIGNITÀ NON SI VENDE L’ACQUA NON È UNA MERCE
Dopo la vittoria in cassazione, in Valle del Mis il caso non è ancora chiuso. C’è ancora molto da fare.
In primo luogo la sistemazione della strada, già chiusa per trentanni a causa di un’alluvione, adesso poco sicura, sembra un sentiero di montagna, in secondo luogo la riconversione dei luoghi inondati dal cemento.
Sabato scorso gli attivisti del comitato dell’acqua e i semplici cittadini hanno iniziato la rinaturalizzazione della valle.
Nonostante la fredda giornata di sabato, in Valle del Mis dove il sole in questo periodo non arriva mai a battere, il comitato ha organizzato un presidio. La giornata ha preso il via con l’introduzione di Valter Bonan e i successivi ringraziamenti di Corrado Campedel rappresentate del comitato usi civici, quindi la cinquantina di persone presenti da ponte Titele si sono dirette all’interno del cantiere, non più di proprietà della Eva Valsabbia di Chicco Testa, per mettere un punto alla devastazione dell’ambiente. Tanti cittadini hanno voluto contribuire a interrare le piante, anche Benedetto Fiori presidente dell’Ente Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi.
Il comitato ha tentato varie volte di fare crescere gli alberi dove passavano le ruspe, dopo sabato le piante possono germogliare solo al suono del fiume e non sotto gli scarichi dei cingolati.
Decine e decine di cittadini hanno voluto lanciare un segnale ai valligiani, la valle del Mis non è sola.
Redazione BL+