SALVIAMO IL CAORAME
Continuano le violenze sul nostro territorio, continua lo sfruttamento dei fiumi. Martedì 2 luglio la sala consiliare di Cesiomaggiore si è riempita di cittadini venuti li in difesa del Caorame.
Sul torrente sono state presentate due domande di concessione, una a nome dei comuni di Cesiomaggiore e Feltre (ndr. la domanda del comune di Feltre e stata richiesta dall’amministrazione precedente a questa, l’attuale amministrazione ha espresso la sua contrarietà al progetto) e progettata da BIM GSP e l’altra domanda di Enel Green Power, due progetti sotto il Megawatt di potenza. La nuova centralina sfrutterà lo scarico della centrale idroelettrica Enel di Arson per rilasciare l’acqua turbinata nel torrente Rio Buda. Lo sfruttamento a monte del torrente è già significativo con la presenza di due centraline.
Il torrente nasce del Sass de Mura nel comune di Cesiomaggiore (BL) per poi immettersi nel Lago della Stua e proseguire lungo tutta la Val Canzoi. Torrente che un tempo alimentava mulini, magli e segherie lungo la valle. Il Caorame è l’affluente del Piave con la più alta portata specifica (44 l/s*km).
Il corso d’acqua assume delle peculiarità uniche e rilavanti soprattutto a valle, dove il tratto è rimasto omogeneo e pressocchè inalterato a differenza dalla quasi totalità dei tratti fluviali a fondo valle con queste caratteristiche. La morfologia fluviale è al massimo della naturalità, non ci sono scarichi civili o industriali significativi e non ci sono tratti che scorrono in contesti urbanizzati. La zona è indicata come “sito di riferimento” a livello nazionale da ARPAV e Regione Veneto inoltre parte del tratto e compreso nella Zona di Protezione Speciale (ZPS) “Versante sud della Dolomiti Feltreine”
Infine il Caorame rientra in “stato elevato” per quanto riguarda lo stato ecologico per tutti gli elementi “biologici, in “stato buono” i macroinvertebrati e di nuovo in “stato elevato” gli elementi chimico-fisici con nessuna alterazione idromorfologica e
Il deflusso minimo vitale, garantito dalle ditte, al di sotto dei 500 litri al secondo, non consente il permanere di una popolazione ittica stabile e ben strutturata delle di specie pregiate della nostra fauna: la trota marmorata e il temolo.
La zona è caratterizzata da un’economia turistica, agricola, ricreativa, e sportiva che verrebbe danneggiata dalla presenza della costruzione della nuova centrale.
BASTA SFRUTTAMENTO – BASTA CENTRALINE IDROELETTRICHE