MOBILITA’ SOSTENIBILE E PROCESSI PARTECIPATIVI A FELTRE
Nel maggio dello scorso anno l’amministrazione comunale di Feltre ha ufficialmente avviato il percorso partecipativo della ‘Casa dei Beni Comuni’, un nuovo spazio di democrazia dal basso all’interno del quale tutti i cittadini residenti o gravitanti nel comune di Feltre sono chiamati a esprimere le proprie istanze per il governo della città. Si tratta di un progetto politico a medio-lungo termine, mosso dalla constatazione dell’evidente crisi della rappresentanza che stiamo vivendo sempre più intensamente, oltre che dalla volontà di garantire processi decisionali partecipati e trasparenti per il governo dei beni comuni, che per essere tali richiedono un’elaborazione collettiva e dinamica che solo il contributo attivo di tutta la cittadinanza può garantire.
La Casa dei Beni Comuni è composta da 7 Laboratori di Cittadinanza, suddivisi per tematiche omogenee (Es. Cultura-Scuola-Istruzione, Ambiente-Agricoltura-Turismo, Beni Comuni-Partecipazione-Acqua-Energia ecc…) con l’obbiettivo di raccogliere idee e competenze presenti sul territorio, favorire l’incontro e lo scambio di proposte, e sottoporre iniziative o delibere all’amministrazione comunale (che per regolamento ha l’obbligo di valutare le proposte, e in caso di diniego è tenuta a motivare nel Laboratorio il perchè).
Attualmente i Laboratori contano circa 250 iscritti, sono state organizzate decine di incontri e diverse proposte si sono trasformate in fatti concreti (es. progetto Orti Comuni, rassegna cinematografica CineMaggiore, sensibilizzazione al Riuso e Riciclo nelle scuole, delibera sulle Famiglie di fatto ecc…). Ma non è oro tutto ciò che luccica: il processo partecipativo incontra anche alcune tangibili difficoltà, come la disabitudine dei cittadini a partecipare, confrontarsi e sentirsi protagonisti, dovuta a decenni di esclusione dai processi decisionali e di polarizzazione sociale, oltre che delle autentiche resistenze, come quelle di alcune categorie e/o gruppi costituiti che mal digeriscono uno spazio di dibattito aperto a tutti, a fronte dei più tradizionali tavoli di confronto bilaterali.
Un altro concetto che stenta ad essere compreso è quello del superamento della rappresentanza: i Laboratori non voglio essere rappresentativi (ci immaginiamo 10.000+1 persone partecipanti?!), ma offrire un’opportunità di interazione con l’Amministrazione comunale per chi ha idee e proposte sulla città, con la garanzia di essere ascoltato e valutato nel merito delle proposte. Sarà poi il voto in Consiglio Comunale o una Delibera di Giunta a garantire la rappresentatività di chi si prende direttamente in carico la responsabilità della scelta.
Da qualche mese si è aperto in città un confronto sul tema della mobilità, tema scottante e storicamente veicolo di ampie discussioni; vista la trasversalità e l’interesse dell’argomento è stato convocato il secondo Forum di Cittadinanza per una Mobilità sostenibile (Lunedì 10 febbraio, ore 20.30 al Campus universitario ‘Tina Merlin’) all’interno del quale l’amministrazione presenterà i dati sui flussi di traffico, le criticità riscontrate in materia, i possibili strumenti di intervento e pianificazione, i fondi disponibili, le tempistiche del processo. Nell’occasione verrà anche presentato il team di esperti incaricato di coadiuvare il processo partecipativo e di individuare le soluzioni tecniche per il raggiungimento degli obbiettivi. In quest’occasione i Laboratori e i cittadini saranno chiamati a presentare le loro indicazioni, proposte o progetti in materia (il laboratorio Pianificazione del territorio-Mobilità in particolare ha elaborato l’argomento) nell’ottica di fornire ai tecnici quello sguardo pragmatico ma anche poetico che solo chi abita e vive i luoghi può avere. La sfida della partecipazione è dunque aperta, i cittadini hanno la possibilità di riempire quegli spazi decisionali dai quali troppo a lungo sono stati esclusi.
di Alessandro Moretto