I SEMI “ANTICHI” SIMBOLO DI UNA NUOVA RESISTENZA?
I semi antichi, tipici e tradizionali stanno per invadere Belluno.
Infatti venerdì 25 aprile dalle ore 14, in via mezzaterra, avrò luogo un momento di esposizione, scambio e donazione di sementi “riproducibili” Un appuntamento organizzato dal Gruppo Coltivare Condividendo in collaborazione con la Casa dei Beni Comuni di Belluno.
Scopo dell’iniziativa il far conoscere l’enorme patrimonio di biodiversità coltivata che è ancora presente in provincia e dare la possibilità a chiunque lo voglia sia di prendersi cura di un seme ma anche di poter seminare varietà tipiche e locali non disponibili sul mercato.
Sono già quasi due cento le persone a cui abbiamo affidato delle sementi da coltivare e riprodurre.. da cui ottenere un seme da scambiare e donare, evitando che alcune varietà si estinguano e molti coltivatori siano costretti ad acquistare sementi ibride (che non possono essere riprodotte)
Ovviamente il gesto di scambiare un seme non è solo un qualcosa di legato alla biodiversità e al coltivare, ma è un gesto altamente simbolico. Di opposizione e contrarietà a ogni legge che limita la libera circolazione delle sementi e impone semi brevettati e controllati dalle 4-5 multinazionali che hanno oramai il controllo del mercato dei semi.
Oltre al donare un seme l’ iniziativa si propone anche di fornire una serie di informazioni inerenti la coltivazione e la riproduzione delle sementi, dando vita a una rete dal basso capaci di condividere conoscenze e saperi indispensabili per una vera e concreta indipendenza alimentale
Non mancheranno momenti conviviali e di approfondimento legati a una profonda riflessione sulle grandi opportunità che ha questa nostra Terra e alla sua immensa biodiversità, ma anche sulle concrete ed evidenti minacce che rischiano di deturparla e minacciare la nostra salute
Siamo molto preoccupati per la “invasione” sempre più dilagante del “prosecco”!
Molti gli ettari di terreno già destinati a questa coltivazione super finanziata con soldi pubblici. Terreni che subiscono pesanti opere di movimento terra e che saranno a breve irrorati con massicce dosi di diserbanti e pesticidi. Un impatti notevole su paesaggio, territorio, ambiente e salute. Il profitto di pochi (per lo più cantine del trevigiano) a scapito della salute di tutti. Da non sottovalutare l’impennata dei prezzi dei terreni oramai inaccessibili per i giovani del posto che desiderano avviare attività agricole sane e sostenibili basate sulle nostre vere tipicità locali.
Crediamo pertanto che sia indispensabile una profonda riflessione sul futuro che desideriamo per questa nostra Terra e una mobilitazione in difesa delle nostre produzioni locali e della nostra salute. Pensiamo sia vitale chiedere con forza alla Regione che smetta di finanziare abbondantemente la viticoltura e si sostengano invece le giovani realtà locali sane e basate non su una monocultura, ma sulla nostra biodiversità (fagioli, cereali, orticole, frutta ecc..)
Molte volte dietro a un gesto apparentemente banale e semplice si nasconde un qualcosa di vitale e di essenziale per la vita, per il nostro futuro.
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