CAMOLINO-BUSCHE: IL MOSTRO ESCE DAL SUO LETARGO!
Il mostro del progetto idroelettrico della Camolino Busche così fortemente osteggiato dalle comunità rivierasche del Piave è uscito dal suo letargo. L’idea originaria che prevede quasi il prosciugamento dell’ultima acqua rimasta nel fiume dal Cordevole a Busche non è stata come pensavamo abbandonata. Il progetto integrato da alcune relazioni funzionali/strumentali (dmv/stato qualità) è prossimo alla discussione Via, la soprintendenza è stata chiamata ad esprimere un nuovo parere che i proponenti ovviamente” auspicano” diverso da quello ad oggi negativo.
I sindaci interessati San Gregorio, Sospirolo, Lentiai e Santa Giustina sono inconsapevoli ed arrabbiati di questa accelerazione che non li vede interpellati.
Vogliamo ricordare a suo tempo che contro la realizzazione di questa centrale si è espressa con un apposito referendum la popolazione di San Gregorio e che il Sindaco di Santa Giustina aveva richiesto una procedura di inchiesta pubblica finalizzata a convocare e dibattere in modo trasparente con tutti coloro che avevano presentato osservazioni il merito ed i contenuti di queste; questo passaggio ad oggi non è stato garantito preferendo fare pressione unicamente sulla sovrintendenza per il rilevante peso del suo diniego.
Ricordate queste premesse è oggi necessario approfondire anche la legittimità dell’iter attuato, verificando se sia possibile effettuare in corso d’opera variazioni progettuali e relazioni di accompagnamento senza informare coloro che hanno presentato osservazioni sul progetto originario o se questi passaggi non presuppongano invece un nuovo reinizio della procedura autorizzativa.
Il parere negativo sulla centrale Camolino-Busche era già stato espresso ufficialmente nel 2012 dalla Soprintendenza – che in tre pagine di motivazioni l’aveva ritenuta incompatibile con il contesto paesaggistico dov’è inserita. La commissione regionale a suo tempo lo aveva chiaramente dichiarato ai soggetti coinvolti, in occasione di una riunione tenutasi a suo tempo a Cesiomaggiore.
La costruzione di questo mostro idroelettrico di Energy Hydro Piave (società detenuta da Enel e En&En) prevede la realizzazione di un’enorme condotta sotterranea, di tunnel e scavi con esplosivo, sotto i territori dei comuni di Sospirolo, San Gregorio, Santa Giustina e Cesiomaggiore.
L’impianto se realizzato toglierebbe dal Piave un gran quantità d’acqua riducendo il nostro amato a una fogna deprivandolo tra l’altro dell’acqua utile per diluire i reflui e altri scarichi con importanti implicazioni negative sulle risorgive e su tutto l’ecosistema per altro definito nelle scorse classificazioni di qualità elevata. La provincia di Belluno continua quindi ad essere un territorio depredato dei suo beni, centraline ovunque su ogni piccolo e medio corso d’acqua: una richiesta di centrale sotto il ponte di Belluno, una a Ponte nelle Alpi e un’altra a Limana sempre lungo il corso del fiume e ciliegina sulla torta il progetto di realizzazione della piattaforma di trattamento dei rifiuti nocivi a Lentiai dove gli scarichi delle lavorazioni industriali andranno a finire direttamente nelle poche acque ancora presenti nella Piave. E’ necessario ed urgente che i soggetti e comitati spontanei che si erano mobilitati sul tema si ritrovino per riprendere la lotta contro questo aberrante mostro.
Comitato Bellunese Acqua Bene Comune
Il video del primo progetto presentato per la Camolino-Busche e bocciato dalla Soprintendenza
Rubrica “C’è chi dice no” della trasmissione Report dove si parla anche della Camolino-Busche