BELLUNO: ANNO NUOVO, VITA NUOVA? MACCHE’!
“Adoro i partiti politici: sono gli unici luoghi rimasti dove la gente non parla di politica”
Oscar Wilde
Il 2011 si era chiuso, da una parte, con la definitiva certificazione del fallimento del centro destra e del Sindaco Prade nel governo della città di Belluno, mentre dall’altra, con un centro sinistra “boccheggiante”, non ancora in grado di imbastire un percorso credibile verso le prossime elezioni amministrative. (vedi editoriale precedente)
In questi primi giorni dell’anno, nulla sembra essere cambiato, se non in peggio. Ma andiamo con ordine…
Nella conferenza stampa di fine anno il sindaco Prade si era dato un bel 7- come valutazione del proprio mandato. Apprezzabile l’ottimismo, ma è stata la Corte dei Conti, proprio in questi giorni, a riportarci con i piedi per terra. L’organo di controllo infatti, ha bocciato inesorabilmente l’operato della giunta e del Sindaco. Ci sono ben dieci milioni di euro di sforamento rispetto all’obiettivo programmatico imposto dal patto di stabilità e tre società partecipate in perdita. Inoltre, è doveroso ricordare, che il resoconto della Corte dei Conti è datato 26 ottobre 2011 e solo da pochi giorni siamo venuti a conoscenza dei contenuti.
E’ semplicemente vergognoso che l’amministrazione comunale si sia permessa di mantenere nascosto ai cittadini un documento così importante, scoperto casualmente, nell’ultimo consiglio comunale, grazie all’intervento del segretario generale che ne aveva citato un passaggio.
Eppure, nonostante la gravità della situazione, il capogruppo del Pdl Bortoluzzi continua a minimizzare facendoci presente che “(…) la scelta era: stare fermi per un anno o sforare” il patto di stabilità. In tutta sincerità, speriamo che tra i buoni propositi per l’anno nuovo della giunta Prade, ci sia anche quello di non prendere più alcuna iniziativa. State fermi per favore!
Nel frattempo il “Caterpillar Passuello” è andata avanti nella sua opera di smantellamento della Fondazione Teatri, dimenticandosi però, di costruire un’alternativa, con il risultato che dietro di sé sono rimaste solo macerie.
La cosa incredibile, che in mezzo a questo scenario desolante, si sia anche impantanato un centro sinistra ancora incapace di trovare una sintesi al suo interno che gli permetta di affrontare la prossima campagna elettorale nei migliori dei modi. Il risultato è che la base ha cominciato giustamente a rumoreggiare, rivendicando il diritto di poter scegliere, attraverso le primarie, il proprio candidato.
Ma a parer nostro il problema è ben più grave. La questione non riguarda soltanto la scelta di un candidato “forte”, quello che manca in questo momento, è un “programma forte”. Più semplicemente, questo centro sinistra e i suoi possibili candidati, quali idee di città hanno? Perché, come abbiamo già ribadito in precedenza, quello che conta sono le progettualità e fino a questo momento si è esclusivamente parlato di correnti, sondaggi e posizionamenti vari. In questa situazione, anche se si arrivasse alle primarie, su quali basi dovremmo votare i candidati?
Diciamo questo perché abbiamo ancora ben in mente la “vicenda Zoleo”, espressione democratica delle primarie del 2007. Se andate a rivedere gli articoli di giornale di quel periodo, vi renderete conto che il dibattito che ha preceduto le primarie è stato tutt’altro che interessante, privo di contenuti, di programmi. Pensateci bene, quale poteva essere il programma, la “visione di città”, di una candidata sindaco, che dopo aver perso le elezioni è uscita dal Pd, prima per entrare con il Patto per Belluno, poi per fondare “Con Belluno” ed infine per salvare Prade per ben due volte in consiglio comunale?
Siamo al paradosso.
Non sarebbe, allora, forse meglio ribaltare la prospettiva e iniziare a confrontarsi sui programmi, aprendo spazi pubblici di dibattito che sappiano andare oltre i partiti e che coinvolgano la società civile? “Primarie di programma” le abbiamo volute chiamare, per dare centralità prima di tutto alle idee. Perché la vera questione non è soltanto vincere (tutt’altro che scontato), ma convincere.
Questo ci ha insegnato il fallimentare mandato di Prade…
Redazione Belluno+