ANONYMOUS ITALIA OSCURA IL SITO DI MAURIZIO PANIZ
Quest’oggi Anonymous Italia ha oscurato il sito dell’onorevole del Pdl Maurizio Paniz dopo che il gip di Belluno Aldo Giancotti ha ordinato la chiusura del portale vajont.info.
La motivazione? “Offese agli onorevoli Domenico Scilipoti e Maurizio Paniz”. La frase incriminata pubblicata nel sito è “E se la mafia è una montagna di merda i Paniz e gli Scilipoti sono guide alpine!'”
Come redazione di Belluno+ riteniamo estremamente grave il provvedimento messo in atto dalla procura di Belluno, sia perché lede gravemente la libertà di informazione, sia perché ha portato l’oscuramento di un sito molto prezioso dal punto di vista storico, ricco di materiali inerenti alla tragedia del Vajont.
Pertanto chiediamo la riapertura del sito ed esprimiamo tutta la nostra solidarietà nei confronti di Tiziano Dal Farra, creatore del sito, soprattutto dopo le gravi parole apparse sui media di oggi da parte dell’onorevole Paniz che ne augurava l’arresto.
Con Tiziano, con Anonymous Italia, per la riapertura di Vajont.info
Di seguito il comunicato di Anonymous Italia
All’attenzione di TUTTI i cittadini italiani!
Siamo alle prove generali per l’affermazione di un pensiero unico in Italia.
Il giudice delle indagini preliminari di Belluno, Aldo Giancotti, ha ordinato la chiusura dell’intero portale dedicato alla strage del Vajont, costata la vita nel 1963 a 1910 persone.
Il sito in questione (http://www.vajont.info/), è “colpevole” di aver scritto: “E se la mafia è una montagna di merda…i Paniz e gli Scilipoti sono guide alpine!”. Se l’italiano non è un opinione, l’uso del plurale in detta frase non si rifà alle persone ma a ciò che rappresentano, quindi come prima osservazione viene da chiedersi se non sia giusto che chi giudica lo scritto non sia tenuto alla conoscienza della lingua dello scrivente. Inoltre c’è da considerare il diritto degli “scilipoti e paniz” sopra al diritto di migliaia di utenti che avevano come riferimento il portale oscurato; fra i documenti destinati a scomparire almeno per un periodo dalla rete, molte fotografie, interviste, e rappresentazioni teatrali come quella tenuta a febbraio dai ragazzi di uno dei paesi della comunità ancora sconvolta dal ricordo del disastro.
Interessante è notare come la magistratura italiana abbia fatto il suo esordio censorio in rete con un portale del genere, andando a ledere il diritto primario all’informazione, come se si volesse costiuire un precedente: il giudice decide cosa si puo’ scrivere e cosa si puo’ sapere, ledendo gravemente i diritti all`informazione dei cittadini italiani che potrebbero vedere scomparire dal mondo della rete interi quotidiani, blog, portali informativi, in virtù di una o più frasi ritenute lesive dei diritti di un singolo cittadino.
Per queste ragioni non perdiamo l’occasione di tacere ed agiamo!!
Wikileaks dice “Informations want to be free”. E voi cari avvocati? Oltre ai soldi e alla reputazione, un pò di sana libertà non ve la volete godere? A quanto pare no, quindi abbiamo deciso di farvi incazzare un bel pò iniziando un lungo processo di attacchi, che comincia proprio con http://www.mauriziopaniz.it/.
We are Anonymous
We are Legion
We do not forget freedom
We do not forgive injustice
United as 1. Divided by 0.
EXPECT US!
d’accordissimo sull’articolo
Che vergogna, questi signori dovrebbero vergognarsi, Paniz e’quello della nipotina, solo per quello dovrebbe vergognarsi altro che oscurare gli altri, oscuri se stesso ne e’ giunta l’ora